L’incredibile dirottamento di DB Cooper

da | Giu 15, 2021 | News

L’incredibile dirottamento di DB Cooper

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Nel pomeriggio del 24 novembre 1971, un uomo che si fece chiamare Dan Cooper si avvicinò al bancone della Northwest Orient Airlines a Portland, nell’Oregon, ed acquistò un biglietto di sola andata per Seattle.

Iniziò così uno dei grandi misteri irrisolti nella storia dell’FBI.

Cooper era apparentemente tranquillo ed ordinò un drink, bourbon e soda, mentre il volo era in attesa di decollare. Una volta in quota fece vedere alla hostess, che era seduta al suo fianco, il contenuto della sua valigetta. Era una bomba. Le consegnò un biglietto, da dare al comandante, nel quale chiedeva quattro paracadute di fattura civile e 200.000 dollari in banconote da 20. Il tutto sarebbe dovuto essergli consegnato una volta atterrati a Seattle.

Sul volo c’erano 37 passeggeri e sei membri dell’equipaggio e tutti lo ricordarono in seguito come un uomo di circa 40 anni, alto circa un metro e ottanta, con indosso un impermeabile nero leggero, mocassini, giacca e pantaloni scuri, una camicia bianca ben stirata, una cravatta nera e un fermacravatta di madreperla.

I testimoni riuscirono a farne un identikit anche molto dettagliato.

Quando il volo atterrò a Seattle, il dirottatore fece scendere i 36 passeggeri e si fece portare a bordo il denaro ed i 4 paracadute. L’aereo, con Cooper e l’equipaggio, decollò di nuovo. Cooper diede l’ordine di partire senza la pressurizzazione dell’abitacolo e di mantenersi ad una quota non superiore ai 3000 metri.

Una volta decollati costrinse il pilota a mantenere una bassa velocità, al limite dello stallo, e non fece sollevare il carrello.

Da qualche parte tra Seattle e Reno, poco dopo le 20, il dirottatore costrinse tutto l’equipaggio ad entrare nella cabina di pilotaggio ed in seguito aprì manualmente il portellone posteriore lanciandosi con il paracadute ed i soldi. Non si conobbe mai con certezza quale fosse il punto preciso del lancio. Presumibilmente avvenne nella zona del fiume Washougal, affluente del Columbia, nello Stato di Washington.

Scomparve per sempre nel buio di quella notte.

Dopo circa dieci anni un bambino in riva al fiume Washougal trovò delle bustine in plastica contenenti 5000 dollari marciti provenienti dal riscatto. Venne successivamente rinvenuto, sempre nella zona, un foglio riportante le istruzioni per aprire manualmente il portellone posteriore di un Boeing 727.

I giornalisti quando riportarono il nome di Dan Cooper si sbagliarono e scrissero DB Cooper, da allora il nome ufficiale del dirottatore è con le lettere DB davanti.

Il Bureau, dopo circa 40 anni di attività ed 800 sospetti analizzati, ha preso la decisione di non investire più risorse e denaro nella ricerca del dirottatore. In un comunicato ufficiale ha dichiarato di ritenere “DB Cooper” deceduto per diversi motivi, tra quelli più significativi l’abbigliamento non consono ad un lancio in notturna e la zona molto impervia di atterraggio.

Ma siamo sicuri che sia andata così?

Il sedicente Cooper non era uno sprovveduto: ci sono diversi elementi che ce lo confermano e che ci fanno pensare ad un finale differente.

Intanto era a conoscenza delle procedure di imbarco che gli avrebbero permesso di salire con una “bomba” a bordo. Inoltre era a conoscenza di importanti dati tecnici relativi al volo: disse ai piloti di mantenere una velocità appena superiore a quella di stallo e di tenere un’altitudine inferiore ai 3000 metri per evitare la pressurizzazione della cabina.

Poi consegnò al pilota un bigliettino con delle istruzioni per il riscatto e lo riprese per non lasciare tracce. Nel biglietto chiedeva 4 paracadute, due normali e due di riserva. In questo modo non gli sarebbe stato consegnato un paracadute difettoso con il rischio che sarebbe potuto servire per uno degli ostaggi.

Chiese espressamente paracadute di tipo civile non direzionali, evitando quindi eventuali sistemi di localizzazione che sarebbero potuti essere inseriti nei paracaduti militari.

Il progetto del sistema GPS, a scopi militari, è iniziato ufficialmente nel 1973 ma ci sono degli studi già dagli anni ’60, attualmente ancora secretati.

E per finire, una considerazione riguardo l’abbigliamento: così come riuscì a portare un ordigno in cabina, non è possibile che sia riuscito anche a portare con sé una tuta idonea per il lancio?

Si comprende perché abbiano deciso di sospendere le indagini, sono passati 40 anni e la speranza di scoprirlo ormai è svanita. Ma l’ipotesi del decesso di Cooper non regge. Probabilmente è ancora in giro da qualche parte nel mondo, con quello che rimane del riscatto ottenuto.

 

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