Il mitico cane Dox.

da | Nov 10, 2022 | News

Il mitico cane Dox.

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La statua a Dox su via della Braccianense

Passeggiando per La Storta, all’inizio della via Braccianense, proprio vicino alla sede neroCrime, mi sono imbattuto in una strana statua. All’interno di un giardinetto condominiale si erge la statua di un cane lupo con tanto di targa commemorativa, un cane nato nel 1946 e deceduto dopo 19 anni. Certo la curiosità era tanta e quindi via con una ricerca storica…

Il cane Dox, era un vero campione, il migliore in assoluto tra i cani della polizia di tutto il mondo. Basta far parlare i numeri: ha contribuito a 171 processi penali, tra cui alla lotta e alla cattura del bandito Giuliano quando un colpo d’arma da fuoco gli mozzò l’orecchio. Nella sua carriera venne colpito con da un proiettile per ben 7 volte. Una carriera senza riposo, insieme al suo amico-conduttore bipede, che gli fece guadagnare 11 medaglie d’oro e 27 d’argento. Il “bipede” era il brigadiere Giovanni Maimone, ecco di chi era quel giardinetto. Passò una vita con lui inseguendo criminali e seguendo piste senza mai stancarsi in simbiosi con il suo amico a 4 zampe.

Dox venne preso da Maimone quando aveva poco più di 40 giorni e praticamente da allora vinse tutte le competizioni tra cani poliziotto che si tenevano al mondo. Ben 13 volte campione assoluto; contribuì nella sua carriera, svolta nella Squadra Mobile di Roma, a far catturare 563 delinquenti senza pensare al contributo che diede alla ricerca di persone disperse: ben 136 anziani e bambini ritrovati.

Tra i casi più noti che si narrano di lui è quello del bottone mancante. Era il 1958 ed un ladro ebbe l’idea di effettuare il furto in una gioielleria confinante con, l’ormai sparito, Teatro Principe di Roma. Entrò nel teatro, come un normale spettatore, ed a fine spettacolo si fece chiudere all’interno del locale, una volta solo scavò un foro in una parete che lo divideva dal bottino. Ma la sua impresa venne interrotta da un metronotte durante un giro di perlustrazione nel teatro (i “metronotte”, che oggi vengono chiamati “Guardie particolari giurate” all’epoca erano attivi e presenti nella capitale ed avevano un ruolo molto importante nel controllo sociale), dopo una breve colluttazione il ladro riuscì a fuggire.

Si ricorse quindi al fiuto di Dox che partendo dal teatro condusse la polizia in una cantina molto distante dalla gioielleria. Una volta entrati vi trovarono un ragazzo che risultò poi pregiudicato proprio per reati contro il patrimonio. In quel momento stava dormendo e dapprima riuscì a convincere gli agenti che non c’entrava nulla con il fatto. Dox in quel momento capì che non era stato creduto, ripartì quindi velocemente alla volta della gioielleria e condusse Maimone sul retro della stessa, trovando e prendendo tra i denti un bottone e ponendoglielo tra le mani. Mentre il brigadiere stava cercando di capire cosa significasse quel gesto ecco che Dox ripartì per tornare nella cantina dove si trovava ancora il pregiudicato. Appena giunto nel piccolo locale si avvicinò ad un armadio, riuscì ad aprirlo e prese con i denti una giacca dove…mancava quel bottone. Come nei migliori film gialli il sospettato confessò.

Altri tempi, una Roma senza traffico dove ci si spostava prevalentemente a piedi e sicuramente per il fiuto di un cane era un grande vantaggio.

Si racconta molto del nostro eroe. Di lui si narra che riuscisse a sciogliere con la bocca i nodi che legavano una persona, e che riuscisse a mettere in sicurezza una pistola a terra con il cane armato togliendo persino il proiettile con l’ausilio dei denti e delle zampe. Fantastico.

Fantastico Dox anche quando un colpo di proiettile, esploso da un ladro, gli spezzò una zampa e lui senza fermarsi lo inseguì per 8 chilometri e riuscì a catturarlo.

Totò e Dox

Divenne così noto che le sue gesta vennero riportate in un libro tutto suo, forse un caso unico, e divenne persino protagonista di ben 4 film. In particolare Dox colpì il grande Totò che andò a prenderlo di persona nella Squadra Mobile per portarlo nel proprio canile a via Boccea. Fu un momento particolare, Dox e Dox Junior, il suo erede, non potevano più far parte della Squadra Mobile, i tempi erano cambiati e non vi era più posto per loro. L’amico bipede però davanti a tale gesto tentennò, ringraziò il grande artista, e portò con sé  Dox e suo figlio.

Nessuno avrebbe potuto separare Dox e Maimone.

Bibliografia:

https://tototruffa2002.it/homepage/vita-e-l-arte-di-toto-approfondimenti/dox-il-poliziotto-del-principe-de-curtis.html

https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000035870/2/il-cane-poliziotto-dox-va-pensione.html&jsonVal

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