Eremita solitario, allergico alla socialità e agli abitanti di Chinonsò. Il Natale poi, risveglia antiche ferite, odio e distruzione. Quale miglior vendetta se non quella di rubare i tanto attesi regali ai bambini boicottando il clima di gioiosi festeggiamenti accompagnati dai tintinnii di campanelle e melodie allegre che diffondono felicità e amore? Blah! Amore e felicità, ipocrisia e finzione.
Chi non sa a Chinonsò da sempre teme il Grinch verdastro, peloso, dalla faccia canina e dall’aspetto poco accogliente e rassicurante.
Tutto ebbe inizio tanto tempo prima di migrare sulla vetta di una montagna lontano dal mondo, quando da bambino aveva tentato di dichiarare i propri sentimenti ad una sua compagna di classe portandole per Natale un regalo. In quell’occasione, i crudeli compagni, annoiati e frustrati dalle loro vicissitudini, lo derisero. Da quel momento venne bullizzato e messo in ridicolo. Iroso e risentito si isolò dai rapporti umani. Come biasimarlo se per la sua esperienza quei rapporti erano risultati poveri di quel calore tanto desiderato? Se così dolorosi erano certamente anche poco meritevoli di essere alimentati. E solitudine fu.
La ripetizione del trauma
Solo la piccola Cindy Chi Lou seppe con pazienza entrare nel cuore del Grinch. A lei, accudita e nutrita affettivamente sin da piccola, i rifiuti ed i maldestri tentativi del Grinch di allontanarla non riuscirono a scalfire il suo animo buono e sincero. Una bambina animata dalla sensibilità verso chi, per necessità, aveva dovuto imparare a difendersi sin da bambino. Sarà proprio la sua capacità di dare a sua volta affetto e la genuinità dei suoi sentimenti, che convinceranno il Grinch a presentarsi, dopo un lungo periodo di isolamento, nella comunità dei Nonsochì per i festeggiamenti natalizi. Ma, come in tutte le favole degne di questo nome, il cattivo non può mancare…l’umiliazione di Sindachì (la ripetizione del trauma) riattiverà di nuovo nel Grinch il sentimento di odio portandolo così a boicottare il Natale e a ferire a sua volta.
Eppure la piccola Cindy risveglia una impercettibile breccia nel cuore del Grinch e il calore alimentato dalla bambina gli permetterà di svelarsi a sé stesso e alla comunità di Chinonsò. Il mostro verde e peloso con un cuore caldo e capace di esprimersi.
L’autenticità di Cindy Lou ha permesso al Grinch di vedere e di vedersi sotto una prospettiva diversa, individuando dentro di sé quegli aspetti aggressivi e asociali che un tempo erano appartenuti a chi, senza scrupoli, lo aveva maltrattato. Insomma, strumenti presi in prestito per difendersi alla meglio e di cui avrebbe potuto disfarsi adottandone altri più utili e meno dolorosi. L’amicizia di Cindy Lou valeva il tentativo.
Quanto si cela dietro all’apparenza?
L’essere accettati socialmente non necessariamente implica qualità e capacità relazionali ed affettive. Dietro ad una immagine che suscita sentimenti negativi come quella del Grinch, ci può essere molto altro così come dietro ad una immagine di apparente adeguatezza alle esigenze della quotidianità, può celarsi frustrazione, invidia e scarso contatto emotivo.
Invece di rubare il Natale, regaliamolo a chi lo ha perso.
Buon Natale!