Narciso, punito dalla ninfa Eco per aver respinto le sue attenzioni, venne condannato ad innamorarsi di sé stesso e alla solitudine.
Se provassimo per un istante a mettere da parte l’immagine comunemente condivisa del narcisista attraverso la quale lo si vede incarnato in un uomo giovane, di bell’aspetto, egoista, approfittatore, esibizionista, con fantasie di successo e potere, svalutante e non empatico e pensassimo al narcisismo come un atteggiamento distorto verso il proprio corpo, assumeremmo un’ottica diversa.
Il narcisismo, come ben sappiamo, appartiene alla psicopatologia descrittiva e nel DSM V lo troviamo tra i “disturbi di personalità”. Ma è anche altro. Il narcisista è prigioniero dell’ammirazione ossessiva per sé stesso come risultato della presenza di sentimenti di insicurezza sulla propria persona. Ciò rende di conseguenza difficile le relazioni interpersonali. A ben pensarci quindi, il disturbo narcisistico non è poi così tanto diverso dall’ipocondria. Il narcisista è abitato dal timore del deterioramento del suo aspetto fisico che si manifesta attraverso processi considerati in termini patologici, mentre l’ipocondria è per definizione il timore della malattia di per sé.
Teniamo presente che ciò che è considerato un difetto fisico, o ciò che viene considerato un difetto accettabile sotto il profilo estetico, è principalmente influenzato dalla pressione a conformarsi alla società e ai suoi standard e cambia nel corso del tempo. Così chi crede e può, si sottopone ad interventi correttivi di parti corporee che da correggere non hanno nulla o, nella migliore delle ipotesi, ben poco per cui valga la pena intervenire chirurgicamente. Di fatto però subito dopo la persona si sente diversa e il suo umore migliora sensibilmente. Il timore ossessivo dell’invecchiamento affligge così il narcisista, un timore che richiama a sé l’ideazione dominante della dismorfofobia, peraltro ritenuta e classificata come una variante dell’ipocondria….La dismorfofobia cos’è? È definita come la lamentela primaria per alcuni difetti fisici esteriori che si pensano evidenti per gli altri, ma che oggettivamente rientrano nei limiti normali. E nella realtà, nessuno dei conoscenti o amici del paziente dismorfofobico ha mai riferito di quei difetti. Si tratta quindi di una profonda convinzione del paziente non supportata da fatti reali. E così, il narcisismo come l’ipocondria sono disturbi della consapevolezza del corpo.
L’armonia di anima e corpo… che cosa grande! Nella nostra follia noi li separiamo e abbiamo inventato un realismo che è volgare e un idealismo che è vuoto
( da “Il ritratto di Dorian Gray”)
E poiché mente e corpo sono indissolubilmente legati, se seguiamo il sentiero che fin qui ci ha portati ci accorgiamo che ci guida verso un’altra sfaccettatura del narcisismo, quello che ritroviamo nell’omonimo disturbo di personalità. Ma di questo parleremo prossimamente.