Il delirio e la sindrome di Fregoli

da | Giu 3, 2021 | Psicologia

Il delirio e la sindrome di Fregoli

da | Giu 3, 2021 | Psicologia

Leopoldo Fregoli, nasce il 2 luglio 1867 a Roma. Noto per le sue straordinarie capacità trasformiste nella sua biografia “Fregoli raccontato da Fregoli”, Rizzoli &C., Editori, Milano, 1936-XIV, egli era in grado di cambiare, in pochi secondi, la caratterizzazione del personaggio che andava ad interpretare riscuotendo un enorme successo. Incontrò personaggi di spicco quali Eleonora Duse, Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo, Pio X, Pietro Badoglio, Gabriele D’Annunzio, Trilussa, i fratelli Lumière, Eugenio Montale….solo per elencarne alcuni.

Ma perché chiamare con il suo nome una sindrome? Cosa hanno in comune Fregoli e coloro ai quali è stata diagnosticata la sindrome di Fregoli?

Ebbene, chi è affetto da questa patologia soffre di un delirio basato sulla convinzione che le persone che generalmente incontra e che hanno un volto noto, siano in realtà degli impostori. Sempre secondo il soggetto, costoro avrebbero la capacità di assumere sembianze diverse e pertanto essere in grado di cambiare aspetto a loro piacimento apparendo di volta in volta sotto mentite spoglie.

Tale disturbo rientra nella categoria dei disturbi deliranti. Il delirio è un convincimento sbagliato che il soggetto ha a proposito di un tema in particolare. Egli è convinto che le cose stiano in un determinato modo e non è possibile intervenire seppure presentando evidenze del tutto contrastasti con la sua convinzione. La credenza risulta così plausibile ma è evidente che non riguardi direttamente il soggetto che la manifesta.

È una convinzione che non è possibile riferire al background educativo, culturale o sociale del paziente, viene affermata con profonda convinzione e con una certezza soggettiva straordinaria. Essa è difficilmente distinguibile da una convinzione vera e il soggetto sarà in grado di fornire spiegazioni a sostegno della veridicità delle sue affermazioni con le stesse modalità di quelle di una persona che debba provare un’idea qualsiasi quando gli venga richiesto.

Il delirio è quindi un disturbo del contenuto del pensiero

Può presentarsi in diverse malattie psichiche quali la schizofrenia, il disturbo delirante cronico (paranoia), ed episodi depressivi o maniacali che presentano sintomi psicotici. La particolarità di tale pensiero risiede nel fatto che il delirio nasce in uno stato di coscienza lucido e non vi sono segni di un disturbo fisico del cervello.

Il soggetto che presenta una tipologia specifica di delirio può nella vita di tutti i giorni non presentare alterazioni della facoltà di giudizio nelle aree non interessate dal delirio. Egli mantiene inoltre una capacità di ragionamento logico perlopiù intatta.

Come può quindi prendere vita il delirio in un contesto di capacità di ragionamento logico sostanzialmente inalterata e in circostanze in cui il soggetto riesce a conservare nelle aree non interessate dal delirio la facoltà di giudizio?

Ebbene tutto risiede alla base del pensiero stesso.

Il pensiero nasce già delirante e la logica con cui il nostro soggetto addurrà spiegazioni e significati al suo ragionamento inizia l’elaborazione da un punto di partenza già compromesso. Gli stati emotivi alterati generano premesse distorte e sono proprio queste ad essere la base sui cui poggeranno successivi ragionamenti logici ma viziati.

Pertanto, lo sviluppo del pensiero delirante non può essere compreso, né tantomeno spiegato, in termini di vita reale della persona. Un esempio è il soggetto che soffre di un delirio di persecuzione, il quale, non necessariamente, deve aver sperimentato episodi di persecuzione nella propria vita.

Delirio come risultante di premesse viziate a cui segue un processo di elaborazione del pensiero di tipo logico ma errato, che da vita a convinzioni assolutamente veritiere per il soggetto. Quanta fatica.

Ai tempi dell’università il mio docente di psicologia dinamica, Prof. Giovanni Jervis, ricordava:

Secondo le definizioni psichiatriche più comuni, il delirio è “una convinzione falsa e illogica che non cede né alla discussione né alla esperienza.” Ma chi decide che cosa è falso e illogico?

Ma soprattutto aggiungerei che ciò che per noi è vero e logico per il nostro soggetto non lo è. E per dirla con una frase di François Roustang, psicoanalista francese membro della scuola Freudiana di Parigi fondata da Jacques Lacan:

Il delirio è la teoria di uno solo, mentre la teoria è il delirio di molti.

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